Per inerzia rantolante rinnovi la tua agonia
Ti nutri di morte, tu mostro scisso tra paranoia e follia
Ingurgiti amazzonia, oh tu ebbro di saudita bile
Forte dei tuoi crediti, forte del tuo fucile
Il futuro per te è noia, semmai futile preoccupazione
Schiavo come sei di ogni tua totalitaria compulsione
Non sopporti distrazione, né ostacolo alcuno
Tu che del tuo parassitismo ne hai fatto motivo primo
Tu che senti e non ascolti lo strazio che t'attornia
E che seguiti incurante nella tua perenne sbornia
Stritoli la vita rendendo vuoto e desolazione
Par questione di principio una teleologica estinzione
Psicosi, schizofrenia! Dipendenza, malattia!
Cancerogena devianza che non teme terapia!
L'epilogo è vicino, morte o sopravvivenza
Non vi è posto nella vita per una tale connivenza
Oh tu Uomo, prendi posizione
Scrolla di dosso la tua degenerata fissazione
Non esiste sollievo dalle pene del tempo
Se si persiste incuranti al lamento di un altro
La terra è silente ancora per poco
Transizione impetuosa dallo statico al moto
Foss'anche evitata la suicida follia
Sarà lei che opterà per l'eutanasia
Ma la terra che è grande vivrà ancor per molto
Oh tu piccolo uomo, sarai morto tu stolto
La vita è invincibile, mai saremmo privilegiati detentori
Né padroni del cosmo, noi semplici e sacrificabili attori.
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