giovedì 16 luglio 2015

Il Risveglio





Un giorno vidi
Oltre il tempo, oltre lo spazio
Assaporai la fragranza che sa d'Infinito
Ruppi con l'intuizione la barriera dell'ignoranza
Varcai i confini dell'incoscienza

Io sono ciò che so

Per un istante fui 
Individualità parte del Tutto
Interconnessa
I sensi, la mia finestra sul mondo, persero il proprio ruolo
Presi coscienza della conoscenza
Spalancando di getto 
La porta del cuore

Finalmente io fui

(Produzione del 2008) 

L'Essere e il Nulla





Ricolmi vibrante di superba vacuità
Dimori nell'atomo e nel paradosso della tua infinità
Sei grembo che acclude, l'Istante, l'Eterno
Sei germe che quieto aspetta passi l'inverno

Sei la somma dei più, la sottrazione dei meno
Sei il serpente, la mela, sei Eva ed Adamo
Dall'Alpha all'Omega, dal Santo alla strega
Tu l'esercito vinto, Tu il vittorioso stratega

Ti celi oltre i limiti di umane rappresentazioni
Che designano il Tutto come opposte fazioni
E l'uomo si perde tra mille e più specchi
Bendati son gli occhi, tappati gli orecchi

Si confonde nel flusso, nella corsa dei giorni
Frenetici e apatici le andate e i ritorni
Nel vano tentar di dare un senso a quel vuoto
S'ingozza d'impegni, s'ingozza di moto

Futile e vana compulsione lo scorta
All'ultimo giorno, alla soglia, alla porta
Tremori e sussurri, candela morente
Che aspetta l'oblio, l'arrivo del niente

Ma il nulla cos'è, se non ciò che contiene
Non vi fosse luce chi il buio sostiene?
Strappa di dosso fardelli e bendaggi!
Osserva che Sole...
Contempla i suoi raggi!